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Danzaterapia: metodo Maria Fux

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fuxCelebre ballerina argentina, nonchè pioniera della danzaterapia.

È nel 1968 che, dopo una lunga carriera da ballerina, costellata di successi e riconoscimenti a livello mondiale,

Maria Fux, comincia a dedicarsi alla danzaterapia.

Il punto di partenza è la riflessione sull′importanza della danza come mezzo espressivo ed educativo per gli audiolesi. Da allora, con la passione che l′ha sempre caratterizzata, come ballerina e come donna e con impegno e dedizione costanti, ha creato una metodologia che, utilizzando la danza come mezzo terapeutico, aiuta le persone a superare i propri limiti, sia fisici sia psicologici.

La danza diviene lo strumento attraverso il quale affrontare un percorso di consapevolezza: insegna a riconoscere le proprie emozioni, ad accettarle e a non reprimerle, bensì a liberarle, traducendole in movimento, comunicandole attraverso il corpo.

La danza viene vissuta più che mai come tecnica espressiva, come linguaggio e, in quanto tale, si realizza pienamente nell′incontro con gli altri, perché, come Maria Fux ama dire: "nasciamo tutti dalla stessa radice".

Il limite personale è il punto di partenza per esplorare nuovi modi di comunicare se stessi e la realtà circostante.

Accade, allora, che i non udenti possano ballare il silenzio, interpretando con i movimenti ciò che li circonda, traducendo gli stimoli visivi, mentre i non vedenti possano acuire la percezione di se stessi e dello spazio, vivendo e indagando, con il corpo, l′orizzonte negato alla vista.

Si può ballare senza musica, interpretando colori, luci, oggetti; non ci sono passi di danza da imparare, non serve seguire il ritmo, perché la musica è nelle persone e nelle cose e può essere liberamente interpretata, con i propri passi, danzata e comunicata.La danza è espressione e incontro.

La validità del metodo terapeutico di Maria Fux oggi è largamente attestata da medici e psicologi che riconoscono l′efficacia della danzaterapia e la utilizzano nel trattamento di pazienti con problemi sensoriali o psicologici.

Patologie più che mai attuali, come i disturbi alimentari, che portano le persone a vivere in modo conflittuale il rapporto con il proprio corpo, possono trovare nella danzaterapia un valido strumento per imparare ad accettare quel corpo e non rifiutarlo, a viverlo nella sua dimensione creativa e comunicativa.

Maria Fux continua, oggi, ad arricchire il suo metodo di nuovi spunti, di nuove tecniche e, instancabilmente, si dedica alla formazione di terapeuti e alla diffusione della danzaterapia.

Lo stage che ha condotto a Milano è stato una tappa importante di questo percorso e ha confermato il crescente interesse delle persone nei confronti di questa metodologia.

Elena Cerruto, responsabile dell′Associazione Sarabanda di Milano, afferma che lo stage che si svolge ogni anno nella bellissima, luminosa sala del Centro si è rivelato: "Un′ occasione importante per la diffusione della danzaterapia e per avvicinarsi ad essa attraverso le parole e la guida della stessa Maria Fux; una vera maestra, sensibile e attenta, che insegna con la saggezza nata dall′esperienza e con l′entusiasmo e la passione di un cuore bambino".

Maria Fux, che nel 2000 ha ricevuto un riconoscimento dall′Unesco e, nello stesso anno, anche il premio "Woman para el mundo" (Donna per il mondo), assegnatole dalla commissione americano – argentina, a conferma del valore e dell′importanza del suo lavoro nel mondo, oggi vive a Buenos Aires.

Ha ottantanove anni e si dedica alla danzaterapia e alla formazione, confrontandosi quotidianamente con i problemi del suo paese. Porta avanti il suo lavoro con la convinzione che l′ha sempre animata, ovvero che "si può cambiare facendo" e continua a danzare e a dedicarsi con passione alle persone che si rivolgono a lei, perché; "la danza è, in essenza, l′incontro di un essere umano con gli altri".

 

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